La fibromialgia è caratterizzata da allodinia diffusa (aumentata sensibilità al dolore centrale). È associata a disturbi affettivi cognitivi e disfunzioni autonomiche.
È importantissimo il bilanciamento ovvero la capacità di compensazione fra una iper espressione di una funzione e il sopimento della stessa iper espressione.
Per far diagnosi di fibromialgia bisogna aggiungere il dolore ad altri sintomi che potrebbero essere aspecifici come: L’affaticamento, disturbi del sonno, mal di testa, deficit cognitivi. Si pensa che la fibromialgia sia dovuta ad un aumento di una facilitazione dei meccanismi che ci fanno percepire il dolore e una diminuzione dell’inibizione su questi meccanismi. La fibromialgia può derivare anche da uno stress prolungato che colpisce la modulazione delle emozioni poiché uno stress prolungato attivando l’asse ipotalamo – ipofisi – surrene, determina la produzione continua di cortisolo che quindi può impattare sul l’ippocampo e sulle strutture deputate al controllo delle emozioni.
A livello di sistema nervoso centrale abbiamo: iper vigilanza, alterazione dell’apprezzamento del piacere e un’alterazione della sommazione temporale del dolore, cioè il dolore una volta che perdura per un certo periodo di tempo, si amplifica, si auto alimenta e diventa insopportabile.
Quindi un’alterazione del bilancio tra facilitazione e inibizione del dolore che provoca un danno ai meccanismi di modulazione dello stesso con dolore tonico diffuso, stress prolungato, aumento del cortisolo e del rilascio di glutammato e diminuzione del rilascio di serotonina e dopamina.